Chiedere un prestito: c’è da stare sicuri?

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Una delle preoccupazioni circa il chiedere un prestito, soprattutto per chi non lo ha mai fatto prima, è legata alla sicurezza dell’operazione. Soprattutto grazie all’ausilio dei moderni strumenti di comunicazione digitale, chiedere un finanziamento è diventato assai più semplice e rapido rispetto a un tempo, ma esiste qualche legittimo timore circa la gestione e il trattamento di dati estremamente sensibili, sia di natura personale che economica. Parallelamente allo sviluppo dei mezzi tecnologici, i protocolli di sicurezza hanno compiuto un balzo altrettanto grande, proprio per assicurare la massima tutela alla clientela, e in questa guida vogliamo fornire alcune nozioni preliminare su come chiedere un prestito in totale sicurezza.

La scelta della finanziaria

Una prima accortezza che suggeriamo per operare in completa sicurezza può apparire banale, ma è un consiglio utile soprattutto per chi si avvicina per la prima volta al mondo dei prestiti. Riguarda la scelta della società finanziaria, che deve avvenire tenendo conto della reputazione dell’istituto: in fondo basta una rapida ricerca on line per sapere se l’intermediario finanziario è affidabile oppure no. Bisogna prestare massima attenzione a

  • Intermediari finanziari sconosciuti e/o di cui non si riescono a reperire informazioni
  • Offerte finanziarie dalle condizioni sin troppo allettanti (tassi molto più bassi della media, ritardi sull’inizio dell’ammortamento ecc.)
  • Opacità nella descrizione delle condizioni finanziarie proposte
  • Procedure lacunose in termini di inserimento e gestione dei dati sensibili

Poiché dietro alcuni annunci finanziari potrebbero celarsi anche raggiri e truffe, se non comunque finanziamenti con condizioni molto più onerose rispetto a quanto riportato, abilmente nascoste.

Come riconoscere una finanziaria sicura

Va detto per rassicurare il neofita che non è comunque molto facile mettere in piedi una truffa on line facendosi passare per una società finanziaria. Infatti qualsiasi ente di credito deve essere autorizzato dalla Banca d’Italia e viene controllato dalla Consob, che ha il compito di vigilare sulla sicurezza del sistema garantendo gli utenti per tutte le questioni che riguardano i passaggi di denaro. Oltre a queste continue verifiche,

coloro che offrono finanziamenti via web devono utilizzare la connessione https, poiché è quella che permette di mantenere la privacy sui dati che vengono trasmessi dall’utente in Rete.

Prestito on line

La maggior parte delle preoccupazioni per l’utente medio riguardano soprattutto il prestito on line, un’opzione che presenta enormi vantaggi in termini di riduzione di costi e tempistiche di erogazione, ma prevede uno svolgimento delle operazioni legate all’istruzione della pratica che si svolgono in due modalità:

  • Prestito da richiedere e sottoscrivere interamente on line
  • Prestito da richiedere e sottoscrivere in parte on line e in parte in sede fisica

La seconda opzione comporta un allungamento dei tempi ma garantisce la massima sicurezza poiché alcuni momenti legati alla gestione dei dati personali, come la presentazione della documentazione necessaria alla valutazione della domanda di finanziamento, oppure la sottoscrizione del contratto in cui si rilasciano dati come l’IBAN del conto corrente, avvengono in sede. Tuttavia come abbiamo accennato nell’introduzione, i protocolli attuali garantiscono una sicurezza top anche nello svolgimento dell’intera operazione in Rete: vediamo come.

Chiedere un prestito on line è sicuro?

Che nel mondo attuale buona parte delle truffe avvengano tramite il trafugamento dei dati sensibili da parte di hacker è un dato di fatto, e gli istituti di credito lavorano alacremente per offrire un insieme di protocolli e barriere di sicurezza che impediscano usi fraudolenti, permettendo al cliente di operare in un ambiente web sicuro.

Le banche e le società finanziarie operano mediante strumenti come il protocollo SSL, acronimo di Secure Sockets Layer, che consente la cifratura dei dati sensibili tramite sistemi di crittografia altamente complessi, evitando che terzi possano intercettare e falsificare i dati del cliente per raggiri via internet di vario tipo. Qualsiasi operazione finanziaria e bancaria on line viene garantita da inserimento di codici, password e altri meccanismi di tutela.

L’utente può rendersi conto anche visivamente di star operando in un ambiente web sicuro, poiché dovrebbe apparire in alto nella barra del browser che si sta utilizzando il simbolo di un lucchetto, che indica la protezione di quello specifico ambiente on line. Cliccandoci sopra l’utente potrà anche ottenere informazioni dettagliate sulla protezione e la crittografia dei dati.

La firma digitale

Quando una società finanziaria consente di sottoscrivere anche il contratto di finanziamento via web, senza doversi recare in sede, esso avviene attraverso firma digitale. Di cosa si tratta? Non è semplicemente una firma elettronica dell’utente, ma

una procedura basata anch’essa su tecniche crittografiche che consente di associare in modo indissolubile e non confondibile un numero binario, ossia la firma, a un documento informatico rappresentato da un altro insieme di numeri binari.

La firma digitale viene oggi ampiamente usata per atti e dati giuridicamente rilevanti, tanto in ambito privato che in quello pubblico, e si fonda su tre concetti:

  1. Autenticità, per assicurare in maniera certa e univoca chi ha firmato il documento e di conseguenza si è assunto anche la responsabilità del suo contenuto
  2. Integrità, elemento che serve a dimostrare la non modificabilità dell’atto dal momento in cui è stato firmato fino al momento in cui è utilizzato
  3. Non ripudio, per cui chi ha firmato il documento mediante la firma elettronica non può successivamente disconoscerlo

Per firmare, il titolare utilizza un software che dapprima calcola l’impronta digitale del documento, poi la invia all’ambiente sicuro dove è custodita la chiave privata, attivabile solo mediante l’inserimento del PIN da parte del titolare. Infine il dispositivo di firma procede alla cifratura dell’impronta con la chiave privata. Il procedimento opposto avviene per il destinatario (la società finanziaria nel nostro caso) co un software che estrae la chiave e ricalcola l’impronta, verificando che risulti identica.

Conclusioni

Possiamo senza dubbio concludere che richiedere un prestito via web è sicuro, e d’altronde ogni società finanziaria che propone prodotti di questo tipo ha una pagina del proprio sito ufficiale in cui spiega dettagliatamente quali protocolli di sicurezza utilizza, e in ogni caso si può sempre richiedere informazioni in merito per essere completamente sicuri. Basta evitare con un po’ di accortezza, come abbiamo spiegato, le potenziali trappole affidandosi a operatori sicuri per potersi sentire tutelati al 100 per cento.