Chiedere prestiti Inps Inpdap: chi può farne richiesta, consigli e caratteristiche dei finanziamenti

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In questa guida dedicata vogliamo approfondire l’argomento su come chiedere prestiti Inps Inpdap. Sebbene l’ente Inpdap non esita più, essendo le sue funzioni state assorbite dall’Inps, questa tipologia di finanziamenti dedicata a lavoratori pubblici statali e pensionati del medesimo settore porta ancora il nome dell’ex agenzia. Si tratta di prestiti dedicati erogati a condizioni finanziarie molto allettanti, per cui tempi di rimborso e interessi risultano essere decisamente sostenibili. Vediamo dunque chi può richiedere prestiti Inps Inpdap, quali sono le caratteristiche principali di tali finanziamenti e tutte le altre info utili dedicate a questa modalità finanziaria aperta a pensionati e dipendenti dello Stato.

Tipologie di prestito

L’Inps eroga i prestiti ex Inpdap sotto forma di due tipologie di finanziamento, ovvero:

  • Piccolo Prestito
  • Prestito Pluriennale

Entrambi questi prestiti Inps Inpdap possono essere richiesti da pensionati e dipendenti con un contratto a tempo indeterminato iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Il piccolo prestito è aperto anche ai lavoratori a tempo determinato, ma il piano di ammortamento sarà in questo caso limitato alla scadenza naturale del contratto.

Il piccolo prestito

Sia i lavoratori dipendenti che i pensionati possono chiedere facilmente il piccolo prestito senza dover allegare documenti di spesa o altri giustificativi. I primi sono già iscritti al Fondo credito necessario per l’erogazione del capitale, mentre coloro che sono andati in pensione saranno iscritti al Fondo credito se all’atto della domanda di fine lavoro hanno presentato la domanda di adesione allo stesso Fondo. Il prestito viene erogato sotto forma di cessione del quinto, con trattenuta diretta sullo stipendio o assegno previdenziale della rata di ammortamento fino al 20 per cento del totale percepito, ed è possibile ottenere

  • 1 mensilità netta di quanto percepito, da rimborsare in 12 rate mensili
  • 2 mensilità nette di quanto percepito, da rimborsare in 24 rate mensili
  • 3 mensilità nette di quanto percepito, da rimborsare in 36 rate mensili
  • 4 mensilità nette di quanto percepito, da rimborsare in 48 rate mensili

I lavoratori dipendenti possono chiedere anche il doppio quinto, con lo stesso schema di durata dell’ammortamento, per cui si va dalle due mensilità in 12 mesi fino a un massimo di 8 mensilità in 48 rate mensili.

Come fare domanda di prestito

Sul sito dell’Inps è possibile trovare nella pagina dedicata il modulo di domanda da scaricare e compilare. Il pensionato deve fare domanda diretta, mentre per il lavoratore dipendente sarà l’amministrazione di appartenenza a disbrigare la pratica. I passaggi per trovare il modulo sul sito sono molto semplici e li riportiamo nello schema sottostante:

  • Da Homepage andare su
  • Accedi ai servizi
  • Servizi Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap)
  • Servizi per iscritti e pensionati
  • Digitazione codice fiscale e PIN
  • Area Tematica – Credito

In alternativa per chi ha poca dimestichezza con il computer può contattare il servizio di assistenza telefonica, al numero gratuito da rete fissa 803 64, mentre è a pagamento da rete mobile 06 164 164. Per i pensionati si può sempre chiedere assistenza al Caf o al patronato di fiducia.

Tassi di interesse

Le condizioni economiche richieste per il piccolo prestito Inps sono assai convenienti, essendo in media inferiori a quanto normalmente richiedono banche e finanziarie. Se parliamo del TAN, il Tasso Annuo Nominale che indica gli interessi applicati al capitale,

esso è fissato intorno al 4,25 per cento, a cui aggiungere un altro 0,50 per cento a titolo di spese di amministrazione Inps e un piccolo contributo per la partecipazione al Fondo rischi al quale si è iscritti. Il premio al Fondo rischi viene calcolato con delle aliquote sulla base di fasce di età e della durata del prestito.

Rinnovo del piccolo prestito

Il piccolo prestito può ulteriormente essere rinnovato trascorso un periodo minimo di ammortamento pari all’incirca alla metà della durata del piano di rimborso. Pertanto è possibile chiedere il rinnovo dopo

  • 5 mesi per i prestiti annuali
  • 10 mesi per i prestiti biennali
  • 15 mesi per i prestiti triennali
  • 20 mesi per i prestiti quadriennali

Anche nel caso di estinzione anticipata del prestito sarà possibile comunque richiederne uno nuovo, sempre che siano trascorsi gli stessi tempi calcolati a partire dalla data di decorrenza del prestito estinto anticipatamente.

Prestiti pluriennali

Veniamo adesso a discutere i prestiti pluriennali Inps ex Inpdap, erogati sempre con cessione del quinto per cui la restituzione avviene con rate mensili costanti trattenute in busta paga. I prestiti pluriennali possono avere una duplice modalità di erogazione del capitale in termini di ammortamento, ovvero

  • Durata quinquennale (60 rate mensili)
  • Durata decennale (120 rate mensili)

Anche per il prestito pluriennale abbiamo un tasso di interesse conveniente, sotto la media di mercato, intorno al 4 per cento con l’aggiunta dell’aliquota per spese di amministrazione dello 0,5 per cento e un premio fondo rischi applicato per fasce di età alla scadenza e di durata del prestito, e che è possibile consultare attraverso la tabella apposita riportata sul sito Inps alla pagina dedicata.

Giustificativi di spesa per prestito quinquennale

La differenza fondamentale tra piccolo prestito e prestiti pluriennali è che i secondi necessitano di giustificati di spesa documentati per necessità personali e/o familiari. La cifra massima che viene erogata per i prestiti pluriennali quinquennali è di 30.000 euro, e le motivazioni per la richiesta sono:

  • Spese sostenute a seguito di un terremoto, alluvione o altra calamità naturale
  • Trasloco casa o trasferimento in un’altra città
  • Manutenzione ordinaria dell’abitazione di residenza;
  • Spese di natura condominiale;
  • Costi legati alla riqualificazione energetica come installazione di pannelli fotovoltaici
  • Spese sostenute a seguito di una rapina, furto o incendio
  • Acquisto auto
  • Acquisto auto o altro mezzo per portatori di handicap
  • Nascita, adozione o affidamento di un figlio
  • Spese per cure dentali e odontoiatriche
  • Spese legate a una malattia dell’iscritto
  • Morte di un familiare e spese per funerale
  • Matrimonio personale o di un figlio
  • Frequenza di un corso di specializzazione post-laurea della durata di almeno due anni

Giustificativi di spesa per prestito decennale

Riportiamo in ultimo le condizioni anche per il prestito decennale, per cui si può ottenere fino a 150.000 euro per affrontare spese importanti legate allo stato di salute del nucleo familiare o per la casa di abitazione. I giustificativi di spesa ammessi sono:

  • Riscatto di una casa popolare
  • Acquisto di una casa in cooperativa;
  • Acquisto o costruzione della casa di residenza
  • Estinzione anticipata o riduzione del mutuo
  • Spese di manutenzione straordinaria, restauro o ristrutturazione della casa di abitazione
  • Malattia grave di uno dei familiari
  • Altri casi gravi (con cifra erogabile limitata a 50.000 euro massimo)

Rinnovo ed estinzione anticipata

Come per il piccolo prestito, già durante il periodo di ammortamento in corso è possibile fare domanda di rinnovo prestito, e in qualsiasi momento anche di estinzione anticipata. Per estinguere in anticipo il finanziamento bisogna versare il debito residuo e la quota di interessi maturata fino al giorno dell’estinzione, ma

se successivamente si vuole richiedere un nuovo prestito pluriennale bisogna attendere che sia trascorso almeno un anno per avanzare nuovamente domanda di finanziamento. Per quanto riguarda il rinnovo standard, senza prima l’estinzione anticipata, devono trascorrere 2 anni dalla richiesta di un prestito quinquennale o 4 anni dalla richiesta di un prestito decennale, rispettando sempre i requisiti personali e le motivazioni stabilite dall’ente erogante.