Come chiedere un prestito se imprenditori: calcolo e preventivi

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Cos’è il TAN: definizione e valori

Nelle pubblicità di prestito rapido vengono evidenziati due valori percentuali: il primo di essi è il TAN, un acronimo che sta ad indicare il:

  • Tasso Annuo Nominale, ovvero il tasso di interesse che viene applicato al capitale, quello che andremo a pagare nella restituzione in aggiunta alla somma erogata.

Cos’è il TAEG?

L’altro valore che va a braccetto con il TAN è il TAEG e risulta la percentuale indicata in un prestito veloce, una sigla che sta per:

  • Tasso Annuo Effettivo Globale, ovvero l’insieme di tutte le spese e gli oneri finanziari correlati al finanziamento: si va dalle spese di commissione a quelle di apertura di pratiche o per un’eventuale estinzione anticipata del prestito. Alcune finanziarie possono portare A zero alcune o tutte queste spese, queste in base alle politiche specifiche di ciascuna banca oppure istituti di credito.

Quali sono le spese che incrementano di molto il TAEG?

Esistono delle spese che possono far lievitare il TAEG di un prestito veloce, quello in 24 ore nel particolare, e che vanno tenute bene a mente quando si mettono a confronto i vari preventivi delle differenti banche. Non per forza però le spese sono tutte considerate ed accolte, questo in quanto va in base alle varie politiche delle finanziarie. Infatti accade che alcune banche considerino tali spese azzerate, ma in genere queste sono le spese e i costi accessori da tenere in considerazione:

Spese di istruttoria: ovvero l’onere accessorio, questo è sulle spalle del finanziamento, che vengono applicate per la copertura delle spese di valutazione e gestione della domanda di finanziamento. Di solito sono corrisposte in un’unica soluzione, al momento dell’erogazione del finanziamento
Spese di Incasso Rate: queste sono previste quando un cliente paga la rata mensile di ammortamento con addebito diretto su conto corrente bancario (RID), per cui la banca applica le commissioni di incasso all’istituto finanziatore, che a sua volta pone tali spese a totale carico del cliente.
Spese di invio di Estratto Conto: le disposizioni in materia di trasparenza richiedono ogni anno l’invio al cliente di un estratto conto che riassume la sua posizione debitoria, una modalità molto utile per l’utente che in tal modo ha possibilità di verificare il corretto andamento dei rimborsi: questo invio dell’estratto conto sotto forma di materiale cartaceo può essere un onere a totale carico del cliente.
Altre spese accessorie: ce ne possono essere varie, come per esempio quelle che in caso di insolvenza, oltre alle eventuali spese di mora, possono essere a carico del cliente insolvente, si parla di costi per solleciti di pagamento, costituzione in mora, recupero telefonico e così procedendo.
Spese di tipo assicurativo: tali voci sono facoltative oppure obbligatorie a seconda del tipo di prodotto, e di solito succede che vengono pagate o in un’unica modalità oppure in modo mensile accompagnate all’importo della rata rimborso con gli interessi. Questi costi servono in caso di eventuali rischi di insolvenza in caso di morte, perdita di lavoro o invalidità permanente. Non dimentichiamo però che per quanto concerne la tutela assicurativa, questa non scatta in modo automatico, ma deve essere l’assicurato o i suoi familiari a comunicare nell’immediato il sopraggiunto stato di insolvenza.

I prestiti personali e finalizzati

I prestiti in 24 ore spesso si presentano come personali, questo significa che una volta avvenuto l’accredito sul conto corrente che corrisponde alla somma accettata dalla banca, i soldi possono essere usati dal richiedente come più egli preferisce. Possiamo andare a comprare una moto, una macchina, un cellulare, senza dover fornire alcun preventivo e giustificazione. Invece nel caso di studenti universitari, i quali godono di molti vantaggi per quanto riguarda i tassi di interesse, non possono usare la somma in denaro in tal modo. Infatti questa viene direttamente erogata dalle banche in questione alle Università, in cui risulta regolarmente iscritto. Questa somma sarà ad esempio impiegata per pagare le tasse universitarie, e in caso lo studente sia meritevole e iscritto regolarmente, con ISEE molto basso, il tasso di interesse potrebbe essere anche pari a zero.

Cosa sapere sui prestiti per i giovani imprenditori

Una categoria di prestiti molto interessante che offre diversi vantaggi è quella dei prestiti per giovani imprenditori. In primis c’è necessità di coinvolgere l’agenzia del Ministero dell’Economia che si occupa proprio di erogarli. Nel particolare si parla di Invitalia, agenzia nazionale nata per attrarre gli investimenti e lo sviluppo dell’impresa. Quindi essa si propone di proporre ed erogare agevolazioni di vario tipo, tra cui quelle per i giovani che desiderano diventare imprenditori.

Invitalia propone quindi:

  1. Nuove imprese a tasso zero: un prestito giovani con tasso di interesse pari a zero, indirizzato a coloro che hanno  meno di 35 anni (ma anche alle donne di ogni età).
  2. Resto al Sud: un incentivo per nuove imprese che hanno come culla il Sud o nelle zone terremotate del Centro Italia,  l’età non deve però superare più di 46 anni.
  3. Smart&Start Italia: un prestito pensato per le start-up innovative.
  4. Cultura Crea: questo finanziamento è erogato per supportare la nascita e la crescita di imprese e no profit che operano nel settore della cultura e del turismo meridionale, per dare il giusto valore al territorio.
  5. Selfiemployment: tale fondo va a finanziare nello specifico i giovani NEET (fino a 29 anni) che vogliono dar vita ad un’attività in proprio.

Cosa sapere sulle imprese a tasso zero

Si tratta di un prestito per giovani a tasso zero, dedicato solo a coloro ce si trovano in un dato range di età, ovvero devono avere  tra 18 e 35 anni, per quanto concerne le donne va bene qualsiasi età. Hanno possibilità di partecipare anche gruppi di persone o società, a patto che più della metà dei soci appartenga alle categorie a cui il prestito è rivolto.

A quanto può arrivare il finanziamento?

Il finanziamento può arrivare fino a 1.500.000 euro circa, quindi una cifra considerevole, per piani di investimento che vanno completati entro 24 mesi dalla stipula del contratto. In particolare si tratta di un mutuo agevolato a tasso zero, che copre fino al 75% delle spese contemplate, mentre i candidati devono coprire il restante 25%. Il debito va sanato, con piano di ammortamento, che prevede un massimo di 8 anni dall’erogazione.